Animali in via di estinzione
|
||||||||
|
||||||||
|
|
||
![]() |
In zoologia:
Tipo: Cordati |
|
|
Famiglia:
Attenzione! Avete notato quel "Sottordine: Misticeti"? Ecco ... spesso ci si riferisce ai capodogli come se fossero balene. Beh.. così non è. La differenza sta nell'apparato boccale. I capodogli (come i delfini e orche) hanno i denti e, quindi, appartengono al sottordine degli Odontoceti. La balena non ha denti ma "fanoni" [clicca per vedere l'immagine], una sorta di lamine cheratiniche che possono arrivare, nella Balena Azzurra, anche al metro di lunghezza e che servono a filtrare l'acqua marina ed a trattenere il cibo. Avrete notato anche che alla voce "famiglia" sono riportate ben tre famiglie di "balene": il pericolo di estinzione, purtroppo, le riguarda tutte. LE FAMIGLIE Seguite i link per andare alle pagine dedicate.
Si nutrono di piccoli pesci, crostacei, ma soprattutto di krill [clicca per vedere l'immagine], vengono chiamati così i banchi di Euphausia superba, una specie di piccoli gamberetti. Una balena arriva a mangiarne anche 2 tonnellate al giorno VITA MEDIA e RIPRODUZIONE
La longevità delle Balena è un dato estremamente difficile anche da stimare. Varia secondo la specie e di alcune è sconosciuto del tutto. Si presume che la Balena della Groenlandia (Balaena mysticetus) possa vivere anche 180 anni, ma è un record assoluto, visto che i dati certi in nostro possessono parlano di una vita media di 50 - 80 anni. DOVE VIVONO (ancora) Un tempo le balene erano presenti in tutti i mari, ora gli scienziati propendono per un numero totale di circa 10.000 esemplari presenti soprattutto nei Santuari: vaste zone d'oceano dove la caccia è proibita e questi cetacei hanno la possibilità di riprodursi. Grazie all'azione decennale delle organizzazioni che si battono per la conservazione del pianeta, sono state dichiarate Santuario Marino zone in:
Ma il numero dei Santuari è ancora troppo basso per scongiurare il pericolo di estinzione. PERCHE' SONO IN PERICOLO
L'assottigliarsi della fascia d'ozono ed il conseguente aumento di penetrazione dei raggi UV alterano la produzione e la concentrazione di krill, principale nutrimento per le balene.
Le sostanze tossiche presenti nei mari aumentano continuamente e le balene (come gli altri abitanti marini) se ne intossicano
Non dimentichiamoci che le balene comunicano attraverso gli ultrasuoni quindi possono benissimo udire tutti quei rumori che viaggiano su una banda per noi inudibile e, oltre a non sentirsi fra di loro, questo tipo di inquinamento provoca forti scompensi fisici e comportamentali.
Intesa come caccia vera e propria: Norvegia, Giappone e Islanda continuano la caccia sia legale che illegale, molto spesso celata sotto pretestuosi "scopi scientifici". Ma anche la pesca a strascico è un pericolo per le balene: molte si impigliano nelle reti e muoiono [clicca per vedere l'immagine]. |
||

![]() |
In zoologia:
Tipo: Cordati |
|
|
Assurdamente deve la sua salvezza al fatto che, dal punto di vista venatorio, rappresentava un trofeo estremamente ambito e riservato ai Re ed ai potenti d'Europa.
I maschi possono raggiungere i 3,50 m di lunghezza ai quali và aggiunta una coda di 50 cm., la loro altezza al garrese è di 2 m. per circa una tonnellata di peso e può raggiungere una velocità, in corsa, di 60 km/ora. Le femmine, invece, sono di taglia leggermente più piccola. La vita media si aggira intorno al 20 - 25 anni di media. Più elegante e più alto del "cugino" americano, è facilmente distinguibile da quest'ultimo anche per la differenza decisamente meno marcata tra quarti posteriori ed anteriori, per la testa più piccola con corna maggiormente sviluppate e per il manto meno fitto e di un colore più chiaro.
Come la maggior parte dei Bovidi, è un animale gregario, ma, a differenza del Bisonte Americano ed a causa della conformazione delle foreste europee, i branchi non superano mai la decina di individui. Dicevamo che la causa primaria della sua estinzione è stata l'opera dell'uomo nella deforestazione. In effetti, grazie alla sua mole, è praticamente privo di nemici naturali ed anche i cuccioli, protetti costantemente dalle madri, difficilmente diventano bersaglio di grandi predatori, come l'orso, o di quelli che agiscono in branco, come i lupi. Dal punto di vista strutturale, poi, il Il Bisonte Europeo è perfettamente attrezzato per resistere ai climi rigidi ed a camminare nella neve alta grazie all'ampia superficie dei suoi zoccoli. Il periodo degli amori va da agosto-settembre, periodo nel quale i combattimenti tra maschi per la conquista della femmina (e la possibilità di tramandare il proprio patrimonio genetico) sono violenti ma mai estremi. La maturità sessuale in entrambi i sessi è raggiunta dopo il secondo anno di vita.
E' un animale parco per quanto riguarda l'alimentazione: assolutamente erbivoro, per sopravvivere e riprodursi gli bastano cortecce, licheni, o poche erbe anche ingiallite.
Dopo una gestazione di circa nove mesi viene solitamente dato alla luce un cucciolo di circa 40 Kg. L'allattamento dura oltre sei mesi.
E' la foresta-parco di Bialowieza l'unico luogo in Europa che ancora ospita questo splendido mammifero, foresta che con i suoi 124.000 ettari è ormai la più grande d'Europa e dà rifugio e sicurezza a 1.000 specie di piante superiori e centinaia di muschi, licheni e funghi oltre a rarissimi ormai esemplari di uccelli (l'allocco degli urali, ad esempio), 62 specie di mammiferi tra cui anche il tarpan, progenitore del cavallo. Tanto preziosa, la foresta-parco di Bialowieza da venir dichiarata nel 1977 Riserva della Biosfera dell'Unesco e nel 1979 patrimonio dell'umanità I 3.000 esemplari di Bisonte Europeo presenti in quest'area sono i discendenti dei sette esemplari rimasti in tutta Europa negli anni '30: quindi se il pericolo di estinzione in questo momento è leggermente meno pressante, rimane grave la modesta variabilità genetica di quei 3.000 esemplari, tutti consanguinei da 80 anni almeno. |
||

![]() |
In zoologia:
Tipo: Cordati
|
![]() |
|
E il mito rischia di diventare l'unico posto dove potremo ancora incontrarle.
I maschi hanno un corpo massiccio, lungo circa 240 - 280 cm, ed il loro peso si aggira intorno ai 350/400 kg. Le femmine, invece, sono di taglia leggermente più piccola. Alla nascita i cuccioli di Foca Monaca - clicca qui per vedere l'immagine - misurano circa 1 metro ed hanno un peso di circa 20 kg.
I maschi adulti di solito sono solitari e si aggirano nelle vicinanze dei gruppi di femmine. Sì, queste vivono in gruppo evidentemente per poter allevare con più tranquillità i cuccioli. In realtà gli studiosi ancora sanno molto poco sulla loro struttura sociale.
Le foche sono carnivore.
Le Foche Monache adulte danno alla luce un unico cucciolo ogni due anni. La gestazione dura 11 mesi ed il parto avviene sempre all'asciutto, in una grotta. Dopo uno svezzamento di 16 settimane il cucciolo entra per la prima volta in acqua dove, dopo qualche mese, è in grado di trascorrere lunghi periodi. E' questo anche il periodo più pericoloso per la sopravvivenza della foca. Infatti i cuccioli nascono tra agosto e novembre, mesi nei quali le mareggiate sono frequenti. Quindi le grotte-rifugio possono venir allagate o le mareggiate stesse possono disperdere i piccoli che ancora non sono dei provetti nuotatori.
La specie Foca Monaca comprende tre sottospecie di Foche. La Foca Monaca - Monachus Monachus [clicca per vedere l'immagine] - vive nel Mediterraneo ed un tempo era estremamente diffusa. Oggi le stime parlano di 300 - 500 esemplari. La Foca Monaca dei Caraibi - Monachus Tropicalis [clicca per vedere l'immagine] - viveva appunto nella zona caraibica ed oggi è estinta. In migliori condizioni di sopravvivenza la Foca Monaca delle Hawaii - Monachus Schauinslandi [clicca per vedere l'immagine] - che, grazie ad un notevole programma di conservazione, oggi conta circa 1000 esemplari.
Lo sterminio vero e proprio (si dice addirittura con la dinamite) è stato purtroppo perpetrato dai pescatori: le foche spesso, sembra, rompevano le reti da pesca. Certamente sono animali che rifuggono l'uomo e che necessitano di pace e tranquillità, quindi la sovrappopolazione di spiagge e mari in genere (e stiamo parlando del Mediterraneo) ha di per sè messo in crisi la specie. A questo si aggiunge la bassa prolificità: un unico cucciolo ogni due anni con un alta percentuale di mortalità è ben poco. |
||
|
|
||
![]() |
In zoologia:
Ordine: Carnivori |
Links esterni |
|
Il Felis sylvestris può raggiungere, coda compresa, il metro e venti di lunghezza. Agilissimo e robusto, ha la testa corta e rotonda e le zampe, soprattutto le posteriori, sono forti e lunghe. Il pelo è folto, morbido, di un colore griglio-rossatro con fasce trasversali scure che gli servono a meglio mimetizzarsi nella macchia boschiva, mentre il ventre è più chiaro. La coda presenta degli anelli nerastri. Il maschio ha una stazza nettamente superiore alla femmina: da un minimo di 5,500 ad un massimo di 3,500 contro i 1,500 - 3,000 della femmina. Come per tutti i predatori che si rispettino, ha una vista eccellente anche in condizioni pessime di luce. Questa è dovuta alla particolare struttura oculare dei gatti (ved. morfologia: tapetum lucidum). Ottimi sono anche udito ed olfatto. Particolarmente sviluppata la dentatura.
E' un predatore notturno che rimane nascosto durante il giorno nelle cavità degli alberi o in piccole grotte e tane abbandonate. Ottimo arrampicatore, non ha praticamente preferenze tra la caccia a livello del terreno o quella "area" saltano da ramo in ramo. Le sue prede sono conigli e mammiferi di piccola taglia, oppure rane o uccelli che preleva spesso direttamente dal nido.
La maturità sessuale viene raggiunta nelle femmine intorno ai 10-12 mesi che aumentano nel maschio fino ai 9-10 mesi. Il periodo degli amori va da metà gennaio alla metà di marzo. La riproduzione avviene una volta all'anno e di solito la cucciolata è di tre o quattro cuccioli che rimangono con la madre fino al compimento del quinto mese.
Estremamente territoriale (marca regolarmente il territorio che gli appartiene con una secrezione odorosa e spruzzi diurina), il Gatto Selvatico è un solitario: nessun maschio entrerà impunemente nel territorio diun altro, mentre l'accesso sarà consentito solo a femmine.
In definitiva sono molti i fattori che contribuiscono a rendere a rischio di estinzione questa specie: dal disboscamento all'alta densità di presenza dell'uomo sul territorio ed al bracconaggio. Non ultimo, però, il pericolo di ibridazione con il gatto domestico dal quale non si differisce eccessivamente. La conversione della terra per le attività dell'uomo, con risultante perdita di habitat naturali è più evidente nelle foreste tropicali e meno grave nelle regioni temperate, boreali e artiche. L'inquinamento causato dalle deposizioni degli ossidi di azoto atmosferici è più severo nelle aree temperate settentrionali. Mentre l'introduzione di specie "aliene" (non autoctone) dannose accompagna di solito ogni attività umana. La perdita di specie animali è inoltre causata dalla crescita continua della popolazione umana e di insostenibili stili di vita, dalla crescita dell'estensione delle aree urbane, dall'aumento della produzione di rifiuti e sostanze chimiche tossiche e dai conflitti.
|
||



All'accoppiamento, che avviene sempre a terra, segue la deposizione delle uova (gennaio nelle zone più calde e maggio in quelle più fredde) solitamente due a distanza di 2 - 5 giorni l'una dall'altra. In questo periodo il maschio è poco presente, per ricomparire immediatamente alla schiusa (dopo 43 - 45 giorni di cova) per portare cibo sia alla madre che ai due piccoli dei quali, solitamente, solo uno sopravvive.

DI COSA SI NUTRONO





In Italia è presente nella zona delle Alpi Liguri al confine con la Francia, in quella delle Alpi Carniche al confine con la ex Iugoslavia, lungo la dorsale appenninica fino alla Sicilia; si presume che, in totale, gli individui non superino le 700 800 unità. In Sardegna, invece, si ritiene che gli individui presenti appartengano alla specie Felis silvestris lybica che comprende anche i gatti selvatici Africani e del Medio-Oriente..